Una delle domande che spesso i pazienti mi rivolgono è riferita a quale tipo di spazzolino utilizzare. La mia risposta non suggerisce quale, ma piuttosto COME utilizzare questo importantissimo strumento per l’igiene orale quotidiana.
I tempi sono cambiati e i pazienti sono sempre più attenti alla propria igiene, ma spesso ci capita di trovarci di fronte a vere e proprie “lesioni da spazzolino” che negli anni hanno causato delle retrazioni gengivali e l’usura del colletto che, non essendo più protetto dal tessuto gengivale, rimane esposto a continui traumi.
E’ caratteristico l’aspetto del dente traumatizzato che appare come un solco nella sua parte più vicina alla gengiva.
In queste situazioni il dente, oltre ad un danno estetico, può presentare una sensibilità aumentata e un alto rischio che si formi una carie in una zona molto vicina al nervo.
E’ molto importante che in situazioni come queste si possa intervenire in tempi rapidi per limitare il danno e indirizzare il paziente verso una tecnica di spazzolamento corretta utilizzando lo strumento più adeguato alla sua situazione dentale e gengivale.
PICCOLO CENNO STORICO: Le prime testimonianze riguardo l’uso dello spazzolino da denti possiamo farle risalire al 3000 a.C. in Egitto, consisteva in un bastoncino sfilacciato all’estremità che veniva strofinato sui denti.
La prima vera testimonianza scritta risale al 1690 in cui si fa accenno ad un certo J.Barret usò uno spazzolino da denti. Questo strumento venne brevettato nel 1857 da H.N. Wandsworth negli Stati Uniti, la cui produzione di massa iniziò nel 1885 sempre in America. Le setole di Nylon furono prodotte nel 1937 da Du Pont e il primo spazzolino messo sul mercato nel 1938.